27 GENNAIO
GIORNATA DELLA MEMORIA
“Se questo è un uomo”
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi
7 GENNAIO
GIORNATA DELLA MEMORIA
“Se questo è un uomo”
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi
Care e Cari,
ci dividono ormai poche ore dal voto di domenica 4 Dicembre, ma sono certamente le ore più importanti e più utili per convincere anche gli ultimi indecisi della qualità delle ragioni del Sì.
Vi scrivo per chiedervi un ultimo sforzo, fino all’ultimo momento disponibile per contattare quante più persone possibile, per motivare amici e conoscenti: abbiamo bisogno del lavoro che tutti insieme possiamo fare negli ultimi tre giorni di campagna elettorale, con il porta a porta e con il contatto personale, scorrendo la rubrica del nostro telefono, ma anche nel giorno in cui si svolgeranno le operazioni di voto cercando di convincere quanta più gente a dare il loro contributo votando Sì.
Ogni giorno, ogni ora è ancora utile per informare e convincere i dubbiosi. Alla rabbia, allo smarrimento, all’antipolitica dobbiamo rispondere che il Referendum costituzionale di domenica 4 Dicembre rappresenta un’importante occasione da cogliere per cambiare l’Italia! Ora, finalmente, tocca ai cittadini decidere: se vince il Sì, finalmente si cambia e le istituzioni diventano più sobrie e più semplici, se vince il No, non cambia nulla. Abbiamo un grande dovere nei confronti delle giovani generazioni a cui vogliamo destinare un Paese migliore e diverso: i nostri figli e i nostri nipoti vivranno le conseguenze della scelta che verrà fuori dalle urne, domenica 4 dicembre.
Vi ricordo che i seggi saranno aperti per quasi tutto l’arco della giornata, infatti, si può votare per dalle ore 7.00 alle ore 23.00 di domenica 4 Dicembre. Per votare bisogna esibire un documento di identità valido e la propria tessera elettorale. Chi non ne è in possesso può richiederla al proprio Comune di appartenenza anche nel giorno del voto
Voglio infine ringraziare i segretari comunali, di circolo, gli iscritti, i comitati e tutti coloro che hanno lavorato in questi mesi ad un grande sforzo organizzativo e che si sono impegnati nel sostegno alle ragioni del Sì, promuovendo (oltre trecento ) tantissimi momenti di confronto. Questo straordinario fiume di energie dovrà essere lo spirito e lo slancio di questi ultimi giorni. Ci dividono ormai poche ore dal voto di domenica, ma sono certamente le ore più importanti e più utili per convincere anche gli ultimi indecisi della qualità delle nostre proposte.
Per questo vi chiedo un ultimo, decisivo sforzo e per questo auguro a tutti noi un buon lavoro!
Mettiamocela tutta!
Silvana Micheli
Segretaria provinciale
PARTITO DEMOCRATICO Casole d’Elsa (SI)
VERSO
il REFERENDUM
COSTITUZIONALE
Comprendere per scegliere
Ne parliamo con
SUSANNA CENNI
Deputata Partito Democratico
ELENA BINDI
Docente di Diritto Costituzionale
Università degli Studi di Siena
VALERIA FEDELI
Senatrice PD
Vicepresidente del Senato
Venerdì 23 Settembre - ore 18.30
CENTRO CONGRESSI Casole d’Elsa (SI)
Via Casolani, 32
Aperitivo per tutti al termine della serata
ANALISI DEL VOTO AMMINISTRATIVO .
Con i ballottaggi di domenica si sono concluse le elezioni amministrative, e nel quadro molto articolato che emerge possiamo dire che il Partito Democratico ha perso nelle sfide più importanti contro il M5S, come a Roma e Torino, e ha vinto in quelle contro il centro destra, come a Bologna e Milano, dove Beppe Sala ha saputo puntare sugli obiettivi chiari e concreti con cui realizzare una città “sempre più inclusiva, aperta, internazionale”.
Indubbiamente i dati più emblematici della sconfitta del Partito Democratico sono quelli registrati a Roma e Torino. Nel primo caso l’esito era in buona parte prevedibile, perché nonostante l’alta qualità della squadra messa in campo dal candidato Roberto Giachetti, e nonostante il suo programma di governo della città serio, aggiornato e innovativo, sapevamo di uscire dalle difficili esperienze degli scandali di “mafia capitale” e delle dimissioni di Ignazio Marino. Una situazione che ha favorito la candidata del M5S indipendentemente dalle sue proposte, poche e confuse, e che molto si discosta da quanto accaduto a Torino, dove il risultato elettorale era molto meno prevedibile; il buon governo della giunta Fassino era riconosciuto ampiamente anche da osservatori non riconducibili al centrosinistra, ed è chiaro che a prevalere è stata la scelta dei partiti e degli elettori di centrodestra di votare il M5S contro il PD.
Questa è la dinamica di ciò che accade ogni volta in cui, in un contesto fortemente tripolare, due poli si uniscono per far perdere il terzo: dai voti di Casapound a quelli di Forza Italia, da quelli della Lega e di tutte le liste civiche create in funzione anti-PD, il M5S ha potuto raccogliere consensi nei ballottaggi in quantità sufficiente a garantirne il successo, e questo spiega in buona parte perché questi risultati erano poco prevedibili.
È opportuno ora riflettere, fare un’analisi reale e seria di ciò che è avvenuto a partire dalle elezioni del 2013, con la sorpresa del 25% ottenuto dal M5S, consapevoli che il voto è un segnale di malessere più generale rivolto al Partito Democratico oltre che alle singole leadership locali. Le cose fatte dal PD e realizzate grazie al PD sono molte, alcune auspicate dagli elettori e dalle elettrici di centrosinistra da molti anni, eppure paghiamo caro il fatto di non essere più percepiti pienamente come una comunità politica che ascolta, si confronta, e poi decide per il bene del Paese, allora vuol dire che dobbiamo tornare a comunicare un vero progetto politico ai tanti milioni di donne e uomini che in queste elezioni hanno preferito non votare o votare contro il PD. C’é bisogno di una qualità dell’analisi per scegliere come innovare e rilanciare il PD, rivedere ruoli e posizioni nella gestione del potere, ricostruire alleanze locali e radicamento nel territorio, ma anche ridefinire contenuti programmatici che sappiano concretamente rispondere in maniera più profonda i bisogni delle persone e alle domande di cambiamento, in particolare quelle provenienti dal mondo del lavoro, dai giovani, dalle donne, dalle forze produttive, dalle periferie.
Una prima fase della riflessione partirà già da venerdì, in occasione della direzione nazionale convocata da Matteo Renzi, e dovrà proseguire celermente in tutti i nostri opportuni spazi di espressione e decisione, con un focus sulla necessità di un comunità politica più unita nel suo importante pluralismo e capace di rappresentare fino in fondo i propri valori fondativi.
C’è da augurare un buon lavoro ai nuovi sindaci, e da auspicare che sappiano agire nel pieno interesse della collettività e con grande senso di responsabilità. Auguri da rivolgere a tutti loro, e in particolare alle due giovani donne elette alla guida di città importanti come Roma e Torino.
Infine, un ultimo pensiero lo rivolgo alla deputata Helen Joanne Cox, Presidente della Rete delle Donne Laburiste, barbaramente uccisa la settimana scorsa, durante una manifestazione nello Yorkshire, da un fanatico di estrema destra. Era una giovane donna che aveva portato con sé, nel proprio impegno politico, le tante esperienze maturate nelle campagne umanitarie e pacifiste, si batteva contro le discriminazioni e credeva profondamente nell’integrazione europea, per questo era divenuta protagonista della campagna per la permanenza del Regno Unito nella UE. Ho voluto sottoscrivere, insieme ad altri Senatori e Deputati, la dichiarazione di Crisis Action, organizzazione dedicata alla protezione dei civili nelle zone di guerra con la quale Joanne Cox collaborava molto da vicino. Donne e uomini di questa organizzazione si sono dichiarati scioccati “da questo violento attacco alla democrazia e ai nostri valori”, e hanno voluto ricordare Joanne Cox, “attivista, madre e collega infaticabile e compassionevole”, con le sue stesse parole, pronunciate nel suo primo discorso in Parlamento, appena un anno fa: “Pur celebrando la nostra diversità, noi siamo molto più uniti e abbiamo molto più in comune di quante siano le cose che ci dividono”. Parole che mi auguro ciascun parlamentare, anche in Italia, sappia fare proprie e tenere in vita in ogni scelta quotidiana, e che sono la migliore risposta alle provocazioni demagogiche e populiste che mettono insieme destra, Lega e M5S.
Grazie
Serata molto interessante al Palazzo dei Congressi di Casole d’Elsa sui 70 anni del voto alle donne.
Organizzata dalla Conferenza Democratiche Valdelsa e da PD Valdelsa, sono intervenute Livia Turco, Susanna Cenni, Viola Panichi Zalaffi, Serenella Pallecchi, Miriana Bucalossi e Sara Amadei, un grazie a tutte per quello che ci hanno detto e per le emozioni che hanno saputo suscitare.
Più generazioni a confronto che hanno analizzato la questione da diversi punti di vista, ognuna riportando le proprie esperienze e considerazioni e tutte sono arrivate alla conclusione che le donne hanno fatto molte conquiste, “battagliando”, come ha detto Livia Turco, ma ancora tanto resta da fare.
Complimenti a Elsa per come ha condotto la serata. Grazie anche a chi ha organizzato dietro le quinte: Enza e Teri.
Infine grazie a tutti coloro che hanno partecipato, senza i quali la serata non sarebbe stata così ben riuscita.
UNIONE COMUNALE PD CASOLE D’ELSA
Unioni civili: un traguardo storico. Ora tuteliamo i bambini
Un anno fa, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia che ricorre il 17 maggio, ho organizzato la conferenza “Diritti omosessuali. Diversità come valore”, per denunciare le forme di discriminazione che ancora colpiscono le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender in ogni parte del mondo, e rilanciare l’impegno dell’Italia verso l’adozione di norme nazionali che riconoscano le unioni tra persone dello stesso sesso, un impegno che il nostro paese ha preso anche di fronte alle Nazioni Unite. Oggi non posso che esprimere la massima soddisfazione di fronte al raggiungimento di questo obiettivo, con l’ultimo passaggio parlamentare del disegno di legge sulle unioni civili. Si tratta di un risultato che le persone Lgbt attendono da decenni, e che solo un anno fa sembrava ancora molto lontano. |
Consiglio Comunale del 30/04/2016
Consiglio convocato d’urgenza il 28 aprile, per approvare regolamenti e tariffe di TASI, TARI e IMU. Il materiale da visionare era consistente, nei due giorni a disposizione a malapena potevano fare una lettura affrettata e superficiale, per questo abbiamo deciso di abbandonare la seduta in segno di protesta. Fra l’altro la convocazione d’urgenza, pur essendo contemplata nel regolamento, in questo caso, a nostro parere, non è giustificata, in quanto da tempo sapevamo che i suddetti regolamenti e tariffe dovevano essere approvate entro il 30 aprile.
Questo il documento che abbiamo letto in Consiglio:
“Relativamente alla convocazione d’urgenza del Consiglio Comunale ai sensi dell’Art. 36 comma 7 Regolamento del Consiglio Comunale, pervenuta ai Consiglieri il giorno 28/04/2016, con la presente nota intendiamo rappresentare tutto il nostro disappunto in merito alla condotta, adottata da codesta Amministrazione, nel convocare il presente Consiglio.
Non si può non tener conto infatti, che il materiale e gli argomenti oggetto del presente Consiglio Comunale, sono stati resi disponibili appena due giorni prima del Consiglio stesso.
Tenuto conto degli argomenti trattati e del volume del materiale oggetto di discussione, anche al di là della eventuale legittimità di tale convocazione d’urgenza (peraltro la scadenza del 30/04/2016 era nota da tempo), riteniamo politicamente scorretto impedire di fatto ai gruppi di minoranza di poter apportare una seria ed approfondita discussione su argomenti di tale importanza, quali quelli oggetto del presente Ordine del Giorno.
Alla luce di tutto ciò, abbiamo concordemente deciso di abbandonare, in segno di protesta, la seduta.”
GRUPPO CONSILIARE
CENTRO SINISTRA PER CASOLE D’ELSA
Care e cari, vi scrivo ancora per alcuni flash, per segnalarvi alcune opportunità per aziende e famiglie, e per aggiornarvi del lavoro in corso. La Regione Toscana dalla parte di chi fa impresa: 21 milioni per le imprese giovanili o innovative. Ad ottobre usciranno i bandi per sostenere le imprese giovanili o innovative nei settori del manufatturiero, commercio, turismo e terziario. Significa poter finanziare circa 4.000 nuove microimprese garantendo loro prestiti da 5.000 a 15.000 euro a tasso zero da restituire in sei anni. Oppure aiutare i centri di tradizione artigiana a fare investimenti in nuove tecnologie come, ad esempio, stampanti in 3D, tagliatrici laser e prodotti simili. Si parla di oltre 6 milioni di euro destinati al sostegno al manifatturiero giovanile, 10,5 a commercio, turismo, attività terziarie e 4,3 milioni alle imprese innovative. |
4 milioni per le famiglie a basso reddito con figli a scuola. La Regione Toscana ha stanziato risorse aggiuntive a quelle statali per aiutare le famiglie dai redditi più bassi che hanno figli alle elementari, medie e superiori (primarie e secondarie di primo e secondo grado). Servirà come sempre l’Isee e saranno direttamente i comuni toscani ad attivare i bandi per il prossimo anno scolastico. Un modo semplice per attivare una misura di equità alle famiglie più in difficoltà. Un modo concreto per contribuire alle spese scolastiche di tante famiglie. Sul ??diritto allo studio non si scherza. |
Un bando per l’innovazione urbana. Tra le tante misure di sostegno ai territori la Regione Toscana ha individuato alcune aree urbane con particolari criticità socio-economiche sulle quali investire risorse per finanziare progetti di innovazione urbana. Tra le 14 aree selezionate ci sono anche i comuni di Poggibonsi e Colle Val d’Elsa (unica “area funzionale urbana” del sud della Toscana ) che potranno presentare Progetti di innovazione urbana (Piu) e concorrere ad utilizzare i 46 milioni stanziati per questa misura. Un’occasione da non perdere per investire in mobilità sostenibile, servizi socio-educativi, recupero del patrimonio edilizio, eco-efficienza negli edifici ed altre misure volte a favorire l’inclusione sociale e la riduzione del disagio socio-economico presenti nelle aree con caratteristiche urbane della Toscana. |
#buonenotizie |
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La fotografia fatta dal Sole 24 Ore lo scorso 3 agosto è chiara: la Regione Toscana è al primo posto per la qualità dei servizi pubblici offerti, riuscendo a tenere bassa la tassazione. In particolare si fa riferimento all’offerta di infrastrutture, possibilità economiche e istruzione. La ricerca conferma la Toscana tra le Regioni italiane ‘ideali’, ovvero con un buon bilanciamento tra servizi e livelli di tassazione. Un equilibrio che dovremo mantenere anche nei prossimi anni. |
Siena in Toscana. Qualche giorno fa il Presidente Enrico Rossi ha lanciato la sfida della Toscana come laboratorio nazionale ed europeo per affrontare i cambiamenti climatici. Dissesto idrogeologico, riduzione delle emissioni, energia, approvvigionamento idrico sono temi di stratta attualità. Mi viene in mente il progetto del Siena Carbon Free, con il quale la Provincia di Siena si rivelò un territorio all’avanguardia nelle politiche innovative di monitoraggio delle emissioni ed assorbimento della CO2. Nei prossimi giorni consegnerò al Presidente i risultati di quello che è stato un progetto che destò curiosità ed apprezzamenti in tutto il mondo e che può essere da stimolo per un’azione normativa su scala regionale. |
La Toscana a Siena. Dopo tanta attesa finalmente un altro passo avanti verso il completamento del raddoppio della Siena Grosseto. Il 6 agosto il CIPE ha approvato il Contratto di Programma con ANAS che prevede i finanziamenti dei lotti ancora da realizzare. Seguirò con attenzione l’evoluzione della vicenda e vi terrò informati. |
Rifiuti di altre regioni in Toscana e a Siena, facciamo chiarezza. Molti amministratori senesi mi hanno chiamato in questi giorni sulla notizia apparsa sulla stampa locale ed ho approfondito la questione assieme alla giunta regionale. Va specificato che si tratta di un conferimento estremamente limitato di rifiuti urbani e non di rifiuti speciali che non altera i parametri della programmazione, sul piano economico interamente a carico delle Regioni Liguria e Calabria, e che comunque sarà sottoposto ai controlli dalle autorità competenti e su quello vigileremo affinché tutto proceda al meglio. In ogni caso, qui trovate le informazioni utili promosse dalla giunta regionale sulla questione. |
Buon ferragosto a tutti voi! Un saluto, |
1 GIUGNO 2015 –
Ho atteso di avere dati completi prima di fare un commento sulle elezioni in Toscana. Commento che faccio adesso molto volentieri: il risultato di Rossi e del Pd nella nostra regione è estremamente positivo. Siamo di gran lunga il Pd più votato d’Italia con il 46,4%, e quello che cresce di più rispetto alle ultime regionali (+4,2 punti %). Enrico Rossi, col 48% e 28 punti di distacco sul secondo arrivato, è il presidente Pd più votato d’Italia. Siamo quelli che con più coerenza e successo abbiamo praticato la scommessa del partito a vocazione maggioritaria. Cosa che ci permetterà di avere una maggioranza autosufficiente e ipercoesa in consiglio regionale (abbiamo visto nell’ultima legislatura quanto ciò sia importante quando si devono fare riforme incisive). Preoccupa, e dovrà essere per tutti oggetto di seria riflessione, l’aumento dell’astensione. Tra i consiglieri regionali viene largamente premiato il rinnovamento. Arretra sensibilmente il centrodestra, che perde 5 punti sulle regionali del 2010 (dal 33,6 al 28,6%). Al suo interno la Lega cresce in maniera forte ma non riesce a sfruttare se non in parte l’emorragia di voti dell’ex Pdl (Forza Italia e Fdi sono insieme al 12,4% contro il 27,1% del Pdl nel 2010: ciò significa che l’ex Pdl perde circa 15 punti, soltanto 10 dei quali si spostano verso la Lega Nord, mentre gli altri 5 sono ora fuori dal centrodestra tradizionale). La Lega Nord arriva al 16,2%: un dato significativo ma sostanzialmente in linea con quello umbro e più basso di quello della Liguria e, ovviamente, di quello del Veneto. Molto modesto il risultato del M5S. Per loro non sono possibili, a onor del vero, confronti con precedenti elezioni regionali. Paragonare un’elezione regionale con un’elezione di un altro tipo è certamente arbitrario, ma i 9 punti % in meno dei pentastellati rispetto a due anni fa salta agli occhi. Eloquente e modestissimo il risultato dell’estrema sinistra di Fattori: puntava al 10% e, al pari di Lega e M5S, sognava di mandare il Pd al ballottaggio. Invece di arrivare al 10% si è fermata al 6% perdendo un terzo dei consensi rispetto alle regionali del 2010. Le scelte di rottura di questa sinistra velleitaria e minoritaria, acerrima avversaria della sinistra di governo, vengono come al solito sonoramente bocciate dagli elettori dove il Pd, come in Toscana, si mostra unito e presenta candidature solide e lungimiranti. Dove, come in Liguria, le divisioni lacerano il Pd, le scelte della sinistra radicale, che comunque non arriva al 10%, ottengono un solo risultato: far perdere il Pd e far vincere Forza Italia. Un capolavoro (e, immagino, una grande soddisfazione). Grazie alle nuove regole elettorali, le donne in consiglio salgono da 5 a 9. Ancora poche, ma un passo avanti è stato fatto. Rivolgo un ringraziamento al candidato presidente Rossi e a tutti gli 80 candidati del Pd: ai 24 che sono stati eletti come agli altri 56 che non ce l’hanno fatta. Hanno tutti lavorato con impegno e grande energia. E si è visto con che confortanti conseguenze. A livello nazionale, dico che chi ha passato il tempo a dividere il partito e a combattere il segretario, insieme a chi gli ha teso imboscate fino all’ultimo (la Bindi in primo luogo), deve masticare amaro e fare i conti con una forte tenuta dei democratici. Vinciamo in 5 regioni e perdiamo in 2. Prima che Renzi diventasse segretario del partito i presidenti di regione del Pd erano 10. Da allora si è votato in 12 regioni e ora i presidenti di regione del Pd sono 15. NEL NUOVO CONSIGLIO REGIONALE TOSCANO IL PD È PIÙ FORTE E PORTA IL DOPPIO DI DONNE E DI RINNOVAMENTO. NE SONO ORGOGLIOSO. Nel 2010, 23 consiglieri regionali Pd (più Rossi) su 55. Questa volta 24 (più Rossi) su 41. Grazie al risultato elettorale (dal 42,2 al 46,4% dei voti) e al no alle alleanze extralarge, il Pd passa dal 43,6 al 61% dei seggi. Le elette Pd passano al 37,5% (9 su 24), dal 21,7% del 2010 (5 su 23): molto bene ma si deve far meglio. Il rinnovamento: i neoeletti del Pd sono il 79,2% (19 su 24) rispetto al 43,5% del 2010 (10 su 23). ALCUNE CONSIDERAZIONI SULL’ASTENSIONE. E INFINE UNA DOMANDA: COME MAI CHI OGGI PARLA SOLO DEL -12% DI AFFLUENZA NON DISSE NULLA DEL -11% DEL 2010? Il 51,7% degli elettori toscani si è astenuto. Un dato su cui riflettere a fondo. Non credo nelle spiegazioni monocausali. Penso che i motivi siano tanti: giudizio negativo sulla politica nazionale, verso le sue azioni e omissioni, verso le sue storture e degenerazioni; sfiducia nelle istituzioni; fastidio per le liti continue tra i partiti e nei partiti; scarsa reputazione dell’istituzione Regione (purtroppo è così, anche se la Toscana non ha conosciuto gli scandali e gli sprechi che hanno colpito altre regioni ed è stata un modello di virtù). Poi c’è anche, nell’astensione, una forte componente di menefreghismo, di disinteresse, di qualunquismo. Verso questa quota di astensionisti non mi va di fare né il buonista né l’ipocrita. A tutti gli altri astenuti dobbiamo invece semplicemente dimostrare – con atti concreti, con azioni di rinnovamento vero, con meno liti e più realizzazioni nel segno dell’equità e della crescita – che non è vero che i politici sono tutti ugualmente da condannare. Su questo pronto dobbiamo semplicemente fare di più e meglio, con umiltà e maggiore capacità di ascolto e di realizzazione. Rifiuto invece le interpretazioni strumentali. Ce ne sono due in campo, in queste ore: la prima è quella di chi fa parte di un partito e usa i dati sull’astensione come un’ascia contro gli altri partiti o contro altre componenti del suo stesso partito. Questo non è accettabile. È gioco delle tre carte: non è che uno può dire “sono d’accordo con me tutti quelli che mi hanno votato più gli astenuti”, oppure “sono contro di te tutti quelli che non ti hanno votato più gli astenuti”. L’astensione è un problema che interessa tutti e su cui tutti devono interrogarsi. La seconda interpretazione strumentale dell’alta astensione è quella di chi ha fatto di tutto, in queste settimane, per trasformare le regionali nell’occasione per abbattere Renzi e il governo. Gli è andata male. E adesso fanno il giochino che consiste nel dire: “non è vero che abbiamo mancato l’obiettivo, perché le nostre posizioni hanno anche il consenso di quelli che si sono astenuti”. Non mi paiono discorsi sensati. Una domanda infine a tutti i fini e compiaciuti analisti dell’astensione che stanno come me nel Pd. Loro credo debbano rispondere a una domanda: tra le regionali del 2005 e quelle del 2010 (prendo il dato toscano ma potrei prenderne altri, la situazione non cambierebbe) l’affluenza calò dal 71 al 60%. Cioè -11%. Questa volta – 12% rispetto a cinque anni fa. Come mai io cinque anni fa dicevo sull’astensione le stesse cose di oggi mentre per loro cinque anni fa il -11% di partecipazione non rappresentava un problema? Oppure ne parlarono con la stessa accoratezza con cui ne parlano oggi, dandogli stessi significati che gli danno oggi, e io non me ne accorsi? Ricordo anche tra il 1990 e il 2005 l’affluenza al voto regionale è calata dal 90% circa al 70% circa. Dario Parrini Segretario Pd toscana - See more at: http://www.pdtoscana.it/14594/#sthash.xTFoOlnp.dpuf
Ieri 11 Febbraio il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza una proposta di legge sulle ricerche geotermiche.
Rosanna Pugnalini consigliere regionale senese del PD , presidente della commissione sviluppo, illustrando all’aula l’atto, ha spiegato che la proposta si pone nel rispetto degli indirizzi dettati dal Paer (Piano Ambientale ed Energetico regionale), e tenuto conto che il numero dei permessi di ricerca richiesti è apparsa potenzialmente superiore a quello necessario per il perseguimento dell’obiettivo del burden sharing regionale (ossia la ripartizione dell’obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni e di sviluppo delle rinnovabili), essa “intende assicurare uno sviluppo equilibrato del territorio attraverso l’individuazione di un numero massimo di pozzi esplorativi da consentire e dei criteri per la loro distribuzione sul territorio”.
La proposta di legge contiene un unico articolo, diviso in due commi.
Il comma 1 stabilisce “che la Giunta, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, individui con deliberazione il numero massimo dei pozzi, i criteri e i parametri per operare la loro distribuzione sul territorio”.
Il comma 2, “rispondendo all’esigenza di cautela che è la ratio ispiratrice della legge stessa e per non compromettere in maniera irreversibile il territorio, stabilisce che non oltre sei mesi dall’entrata in vigore della legge sono sospesi i procedimenti per il rilascio dei permessi di ricerca e delle relative proroghe, degli atti di assenso per la realizzazione dei pozzi esplorativi e gli atti ad essi preordinati.”
Anche Ivan Ferrucci (Pd) interviene in aula dichiarando che sulla geotermia si sono sprecati “molti aggettivi a sproposito”, perché “la geotermia è indiscutibilmente una fonte di energia rinnovabile e perché gli obiettivi che ci diamo con il Piano ambientale ed energetico regionale sono importanti”.
La moratoria, ha spiegato, “non significa fermare il settore, ma affrontare il merito delle questioni per ridare slancio a questa fonte rinnovabile”.
Secondo l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini, l’idea di fondo, “è quella di tutelare l’interesse pubblico e, allo stesso tempo, quello della libera impresa. Per questo servono criteri oggettivi che la Giunta si darà da qui a sei mesi”.
Fonte: Consiglio regionale - ufficio stampa
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